Le 5 migliori campagne pubblicitarie low-cost di sempre
Tutte le televisioni ne parlano, anche dall’altra parte del globo. Le testate giornalistiche hanno tutte lo stesso titolo. I social esplodono, la gente ne parla. Sembrerebbe l’esito di una campagna pubblicitaria multimilionaria, ma non è così. A volte basta un’idea fuori dagli schemi e un pizzico di ironia, per finire sulla bocca di tutti con un budget bassissimo, a volte quasi zero.
Ecco a voi le 5 migliori campagne pubblicitarie low-cost di tutti i tempi, e come sono riuscite a riscuotere un successo mondiale.
Il guerilla marketing
Prima di iniziare ad esaminare esempi di campagne geniali che hanno fatto la storia della pubblicità, bisogna iniziare col dire che tutti casi presi in considerazione rientrano tutti nella macro categoria del guerilla marketing.
Fu il pubblicitario Jay Conrad Levinson il primo a coniare il termine guerilla Marketing nel 1984. Quando parliamo di guerilla marketing facciamo riferimento a strategie di marketing non convenzionali (spesso) low budget, che fanno leva sulla memorabilità dell’evento, così da fare breccia nella mente dei consumatori.

Ѐ stato scelto il termine guerilla, perché proprio come in campo bellico, si intende una strategia che permette anche a chi ha poche risorse di combattere contro competitor più forti, sfruttando l’ambiente a propria disposizione. In questo caso, l’ambiente non va inteso solo come spazio fisico, ma come l’insieme dei luoghi (anche digitali) che il brand può raggiungere e utilizzare a fini promozionali. Ciò, ad esempio, include anche social, mezzi di trasporto ecc… E la chiave per il successo è il sapere usarli con creatività, facendo perno sulla propria brand identity e il tone of voice.
In conclusione, gli obiettivi del guerilla marketing sono brand awareness, brand recall, stupore, divertimento ed engagement. Il guerilla marketing esprime tutte le sue potenzialità quando innesca delle relazioni con il pubblico, in cui l’esperienza è al centro.
Ora che sappiamo qualcosa in più sul guerilla marketing, possiamo immergerci in quelle che sono tra le campagne pubblicitarie più divertenti e creative della storia. E a fine lettura, forse, anche voi penserete che coloro che le hanno ideate meritino di sicuro un aumento.
The Blair Witch Project e l’effetto “storia vera”
Facciamo un salto indietro fino al 1999, dove due registi e sceneggiatori Daniel Myrick and Eduardo Sánchez realizzarono un film horror a basso budget chiamato, appunto, “The Blair Witch Project”. Il film racconta la storia di tre ragazzi che si avventurano in un bosco “maledetto”, dove la gente crede si possa nascondere la Strega di Blair, per girare un documentario e scoprire se questa leggenda sia vera.
In questo caso, lo scopo della campagna doveva essere semplice ma geniale: alimentare la leggenda popolare, facendo credere che il documentario fosse reale e che il cast del film fosse “scomparso”, giocando con l’aspetto orrorifico della faccenda e facendo leva sul lato superstizioso ed emotivo del pubblico.
In anni in cui Internet era ancora agli albori e la gente iniziava ad avere accesso alla rete, Myrick e Sánchez decisero di creare un sito internet dove si annunciava la scomparsa dei tre studenti, supportato da una finta pagina della polizia locale con resoconti, interviste e biografie degli scomparsi.

Il risultato? Un film che costò circa 60.000 mila sterline (poco meno di una modesta casa nell’Inghilterra di allora), incassò oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo, grazie alla voce che si sparse sulla veridicità del documentario. Questa operazione di marketing cambiò le carte in tavola per tutta l’industria del cinema, dimostrando per la prima volta che l’ambiente della rete poteva essere utilizzato per raggiungere persone che la pubblicità non sarebbe riuscita a raggiungere altrimenti, creando coinvolgimento nel prodotto e immediatezza. Mise le basi per le campagne marketing virali degli anni successivi, provando che una storia ben congeniata e il passaparola possono generare una fanbase leale e rumore ancor prima che il film uscisse nelle sale.
Il Pigiama Party di Ikea
Quanti di noi hanno sempre sognato di dormire in uno dei comodissimi letti all’interno di Ikea? Immagino molti. Beh, per gli abitanti dell’Essex, nel 2011, questa fantasia è diventata realtà. Prendendo spunto dall’idea di un gruppo di Facebook intitolato “Voglio fare un pigiama party da Ikea”, l’azienda ha aperto le porte di uno dei suoi store per una notte, dando la possibilità a più di 100 mila persone di passare una notte indimenticabile.

Ikea non mise a disposizione solo i letti, ma organizzò una serie di eventi come manicure, proiezioni di film, letture condivise ecc. per movimentare la notte. Sfruttando le caratteristiche del loro prodotto, Ikea ha saputo coinvolgere il pubblico con un’idea fuori dagli schemi, dando prova di quanto l’azienda ascolti i propri clienti e sfruttando un’occasione per interagire con essi in modo più significativo ed impattante. Questa non fu un’idea pianificata, ma qualcosa di nato da un desiderio della community e, perciò, più impattante.
Anche di recente, Ikea ha coinvolto i propri clienti in una gara: passare 24h sopra uno dei propri letti senza mai potersi alzare, a dimostrazione di quanto questi ultimi potessero essere comodi. Queste due campagne marketing, sebbene non puntino a generare un aumento delle vendite istantaneo, servono come mezzo per veicolare i valori del brand e instaurare un contatto con i clienti, generando un impatto emotivo, ancor più che economico.
Mastro Lindo e le strisce pedonali
Nel corso degli anni, le strisce pedonali sono state frequentemente oggetto di guerilla marketing, quindi ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Ma Mastro Lindo, le ha reinterpretate a suo modo. Potreste averlo già capito.
Immaginate di camminare e di dover attraversare la strada, dove spesso le strisce pedonali sono a malapena visibili dovute all’usura e allo sporco, ma questa volta abbassate lo sguardo e vedete che sono di un bianco scintillante con il logo di Mastro Lindo che vi sorride.
Nient’altro, solo questo. Spesa infima. Impatto inevitabile, seguendo alla regola i punti del guerilla marketing che abbiamo elencato sopra.

KFC e la ricetta segreta
Nel 2017, i social della celeberrima catena di fast-food avevano avuto un calo, così l’azienda decise di chiudere il vecchio profilo e aprirne uno nuovo, con una piccola differenza: il nuovo profilo seguiva solo 11 persone. Quando il primo utente se ne accorse e pubblicò un tweet, si scatenò una tempesta di condivisioni e di like, che riportarono il profilo di KFC sulle vette della fama, finendo persino sulle televisioni di tutto il mondo.
Ma cosa avevano di tanto speciale questi 11 follower? Erano sei che si chiamavano Herb e le cinque famose Spice Girls. 5 Spices (spezie) e 6 Herbs (erbe), alludendo al fatto che la ricetta dietro il famoso pollo fritto fosse composta da 5 spezie e 6 erbe. Grazie a questo gioco d’astuzia, il profilo di KFC raggiunse più di 110 mila follower in meno di un giorno, creando un senso di curiosità dei confronti del brand oltre che un’affezione come dimostra uno dei tweet che diceva: “Non sono mai stato più fiero di essere del Kentucky (stato dove è nata la catena)”. Ironia sottile, curiosità della scoperta e stupore sono state le parole chiave della ricetta segreta che KFC ha adottato tanto nel pollo fritto che sui social.
In conclusione
Abbiamo visto come anche con pochi strumenti a propria disposizione si possono ottenere risultati notevoli, basta conoscere ciò che il proprio brand ha da offrire, coniugandolo con lo spazio che si ha a disposizione e un po’ di creatività.
E la quinta?
Beh la quinta potrebbe essere la tua. Strutturare una campagna di promozione è un punto fondamentale e a volte può essere ostico.
In Simbiosi Group, ogni idea viene trattata con cura da un team di professionisti in ogni ambito (dalla grafica a esperti del marketing digitale) che ti aiuteranno in tutte le fasi della tua campagna di promozione per far brillare le tue idee e i tuoi progetti proprio come gli esempi qua sopra.
Ma se proprio volete avere un assaggio del quinto esempio, ecco un piccolo spoiler…
